W Enzo Jannacci e W l’amicizia!

by Isabella

Se vuoi capire Milano, non solo con la testa ma anche con la pancia, ad esempio puoi ascoltare le canzoni di Enzo Jannacci. Forse Enzo Jannacci sta a Milano come Fabrizio De Andrè sta a Genova, perché entrambi hanno raccontato attraverso gli ultimi e i perdenti, l’animo umano. Non so se esista davvero un parallelo fra i due cantautori, ma quando al suo funerale mi sono trovata in mezzo alla Milano popolare e a quella borghese, e a molti barboni che passeggiavano mogi mogi per la chiesa, con le mani dietro la schiena, si l’ho pensato. Io sono rimasta poco, ma tutte le persone che ho visto lì, le avrei abbracciate volentieri.

In questi giorni ho letto molti articoli belli che parlano di Jannacci. Scritti bene, con le parole giuste al posto giusto. Tanti lo hanno definito “geniale” perché è stato capace di inventare mondi che non esistevano prima. Per una volta la parola “geniale” non è sprecata.

Però poi ieri ho letto l’articolo che ha scritto il suo amico Renato Pozzetto. Ecco, credo che Pozzetto abbia scritto le parole più commoventi di tutte.

Ancora una volta mi è tornato in mente Paolo Villaggio che racconta con struggimento della sua amicizia con Fabrizio De Andrè, delle loro grasse risate e i loro scherzi idioti. Anche l’articolo di Pozzetto parla di gag demenziali e risate esagerate e proprio per questo è così doloroso.

Credo che si possano dimenticare molte cose, ma non si dimentica mai un amico con cui ti sei fatto delle grasse risate. Perché le risate di quel tipo sono possibili solo quando due anime sono state molto vicine. Si penso che l’amicizia si misuri in risate surreali demenziali. E in fondo, se si è trovata almeno una volta un’amicizia del genere, allora si è proprio fortunati.

W Enzo Jannacci e W l’amicizia!