E’ morto Bernardo Caprotti, il signor Esselunga.
Caprotti è stato un grande lavoratore e un grande innovatore. Andava molto orgoglioso dei suoi sacchetti gialli e aveva dichiarato “È la mia ventiquattrore, non è una busta normale, l’ho fatta fare con plastica più pesante, più ricca”.
Forse è un azzardo ma mi ricorda un po’ Steve Jobs quando parla dell’importanza dei dettagli, il rumore che fa il mac quando lo accendi, dei suoi tasti, di quando svuoti il cestino, del lettering e del packaging. Diceva che quando un cliente compra un mouse deve scartarlo piano piano, in ogni sua parte, scoprendone i dettagli, la superficie, fino a innamorarsene.
Steve e Bernardo sono stati due innovatori molto discussi, considerati da molti due veri e propri stronzi.
Di sicuro sono stati due geni del marketing, uno è riuscito a fare accampare migliaia di persone per aspettare l’arrivo del nuovo iphone e l’altro ha reso la carta Fidaty più desiderabile di una American Express gold.
Sui rimpianti di Steve Jobs si è romanzato troppo. Mentre Caprotti ha dichiarato “Rimpiango di non aver visitato Istanbul.”
Peccato, se Caprotti avesse visitato Istanbul avrebbe lasciato entrare i gatti nel reparto pescheria.
Isabella