Parco delle Basiliche: ritorno al futuro in pausa pranzo.

by Isabella

Lavoro a due passi dal Parco delle Basiliche, il parco che collega la Basilica di San Lorenzo e la Basilica di Sant’Eustorgio, e così ogni tanto è lì che trascorro la mia pausa pranzo.



E’ un parco molto frequentato e sempre pieno di vita: dalle 13 alle 14 ci sono i ragazzi delle scuole (L’istituto tecnico Carlo Cattaneo e il liceo artistico Statale di Brera) e i lavoratori che mangiano sulle panchine. Nel pomeriggio si riempie di bambini che vanno al parcogiochi e la sera di persone che vanno a correre o a bere una birra.

Qualche anno fa invece era un posto famoso per lo spaccio.

E molto molto tempo prima il Parco delle Basiliche era una zona solcata dalle acque di un fosso maleodorante ed era lì che tradizionalmente avvenivano roghi, impiccagioni e pubblici supplizi. Sul patibolo, durante più di 800 anni (dal Mille circa fino al 1814) hanno perso la vita migliaia di persone: ladri, assassini, eretici, streghe ed untori. 

L’altro giorno, in pausa pranzo, ho preso posto su una delle panchine dei lavoratori e ho tirato fuori dal sacchetto un delizioso panino di Gattullo: il gattullino (crudo, pomodoro, mozzarella, tonno, carciofi, insalata e maionese).

Ero da sola. C’era il sole. Faceva molto caldo. 

Da perdere i sensi.

Proprio mentre stavo per addentare il mio panino gattullino, ho visto una figura avvicinarsi a me. Era GianGiacomo Mora trafelato. GianGiacomo Mora era un barbiere che ai tempi della peste fu accusato ingiustamente di essere un untore e per questo fu ucciso. 

GianGiacomo “Ma cosa mangi?” 

Io “Un panino Gattullino.”

“Deve essere buono.”

“Non so, non l’ho ancora assaggiato.”

“Me ne daresti un pezzettino?” 

“Ma…”

“Mi stanno per portare sul patibolo, è il mio ultimo desiderio.”

In effetti i suoi aguzzini stavano per venire a prenderlo.

“E va bene GianGiacomo.”

Ma una volta addentato il mio panino, gli aguzzini di GianGiacomo sono spariti.

GianGiacomo tutto felice è andato via dicendomi “Passa a trovarmi in negozio!”

Dopo avere salvato GianGiacomo Mora dal suo crudele destino, stavo finalmente per addentare il mio panino, quando è arrivato San Lorenzo che senza neanche salutarmi mi ha detto

“Ho sentito dire che il tuo panino ha proprietà miracolose.”

“Chi te l’ha detto?”

“GianGiacomo.”

“Già.”

“Ne daresti un pezzettino anche a me? Altrimenti finirò su una graticola.”

“Lorenzo, ma se morirai diventerai santo nonché il protettore delle graticole. Il 10 agosto sarà il giorno di San Lorenzo, il giorno più romantico dell’anno in cui si guarda il cielo e si aspetta una stella cadente per esprimere un desiderio. Inoltre verrà costruita una chiesa proprio lì in fondo in tuo onore. Sarà l’unico esempio di chiesa bizantina a Milano. E sai quanti bambini verranno chiamati Lorenzo in questa città? Sei proprio sicuro di volere fuggire alla morte rimanendo un perfetto sconosciuto?” 

“Ma certo, ti prego salvami, che me ne frega di chiese e stelle cadenti. La graticola mi fa paura!“

E così gli ho dato un altro pezzo di gattullino.

Lorenzo mi ha ringraziato ed è andato via dicendo fra sé e sé “Però, quante storie per un pezzo di panino…”

 

Dopo avere salvato Giangiacomo e Lorenzo, stavo per addentare quello che restava del mio gattullino, quando si è presentato pure Sant’Eustorgio.

“Eustorgio, vuoi anche tu un pezzo del mio panino?”

“Mi piacerebbe.”

“E’ inutile che io ti dica che potrai diventare santo, che costruiranno proprio qui vicino una bellissima chiesa romanica con il tuo nome e…?”

“Totalmente inutile. Voglio il panino.”

Aveva gli occhi a palla.

E così l’ultimo pezzo di panino l’ho dato a Eustorgio.

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Con le mani ormai vuote e il tempo della pausa pranzo scaduta, era ora di tornare in ufficio.

Però stranamente ero piena di briciole e le due basiliche erano lì. 

Dovevo avere immaginato tutto. 

Però, che fantasia! 

Mi merito o no un gelatino?

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il mio #viaggionelquartiere per housetrip

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