Karmen, alta 185 centimetri, è metà inglese e metà croata. Lavora nell’alta moda e sceglie amici che somigliano a Snoopy. Ha zie croate ottantenni che le passano deliziose ricette mediterranee, che lei serve su elegantissimi piatti vittoriani. Sceglie i suoi ingredienti con estrema cura, e a me piace pensare che vada a fare la spesa nel bosco, alle prime luci del mattino. Ogni sabato mattina, una ricetta.
Quando leggerete cosa vi propongo questa settimana, di sicuro vi sorprenderà la mia scelta del piatto date le condizioni meteorologiche di questi giorni & sopratutto visto che oggi è il primo giorno d’estate. Ma, abbiate fiducia nella chef!! A dirvi la verità la ricetta mi è tornata in mente per puro caso quando l’altro giorno bazzicavo in una zona nuova, per via di una presentazione stampa. Cercando il numero civico sono passata di fianco ad un grande edificio, a un veloce sguardo assai bruttino, e che, essendo tarda mattinata, emanava un delizioso profumo casalingo, di minestrina che da noi in Croazia è di regola come antipasto a pranzo. Senza il quale un pasto non sarebbe completo. Senza il quale un pranzo preparato dalla famosa zia Beba non sarebbe completo. Assolutamente no. Quella minestrina buona fatta con carne di vitello di prima scelta senza un filo di grasso con della pastina sottile, le carotine e l’ingrediente magico, la Vegeta. La descrizione non ispira tanto posso capire la vostra eventuale perplessità ma quando l’assaggi, ti sembra la cosa più buona del mondo. Ti fa sentire coccolato, ed è una cosa sana. Così sentendo quel profumo nell’aria l’altro giorno mi sono rigirata per osservare la fonte con più interesse e le finestre erano decorate con dei fiorellini, delle farfalline e qualche apina. Evidentemente si trattava di un asilo. Volevo tanto tanto bussare alla porta e chiedere loro di aggiungere un posticino a tavola (a mò di Gulliver tra i Lillipuziani, mi ci vedete ha ha?) ma ero di fretta e quindi…dopo sono tornata a casa con una voglia pazzesca di zuppa!!!?? Con fuori ben 37 gradi!!??
Allora, mi è tornata in mente una geniale invenzione spontanea di una delle mie migliori amiche. Sono andata a trovarla in Svizzera un paio di Pasque fa dove abita con la sua famigliola in un paesino sperduto nel nulla. E sono stata trasportata in un’altra dimensione, del tutto campagnolo con tanto di capretta che ti fa ciao, il distributore da dove riempire una bottiglia di latte appena munto e perfino una casetta in collina dove potevi servirti tranquillamente di uova fresche, di carne, di mele e addiritura di giunchiglie appena raccolte e lasciare dei soldini in un cestino senza paura di gente disonesta, tutto bellissimo davvero.
Ma ho anche realizzato di essere una city-slicker ha ha… Assolutamente. I 4 giorni trascorsi lì non potevano andare meglio, un raro lusso nel suo insieme ma poco dopo sentivo il richiamo di Milano e le sue luci. Tornando al nostro tema di food, essendo lei inglese ma il compagno spagnolo nella loro cucina si mescolano varie tradizioni culinarie, una più buona dell’altra. Avendo poi due bambini non tanto grandicelli, ci tiene sempre a cucinare tutto lei “from scratch” per dire. Ero davvero viziata quando stavo da loro, e sono tornata a Milano rotolando felicemente. A parte i vari piatti classici inglesi che non mangiavo da tempo, tra i new entries un piatto che spiccava era una sua invenzione ad hoc. Una gustosissima zuppa allo zenzero fresco. Mi raccontava che un giorno quando diluviava non aveva tanta voglia di uscire a fare la spesa così ha preparato una zuppa con gli ingredienti che aveva a casa e alla fine per dare un boost al colorito ensemble, senza saperlo, ha creato una vera bontà. Da quel momento in poi questa deliziosa zuppa è entrata a far parte del suo (e successivamente del mio) repertorio.
Vi garantisco che ad un brunch primaverile chez moi servito tiepido è stato un successone anche per quelli che (mi hanno confessato loro stessi) associano qualsiasi tipo di minestra o zuppa a qualcosa che va sofferta quando uno sta male. Quanto si perdevano….
INGREDIENTI x 4 PERSONE:
PER LA ZUPPA
6 carote medie tagliate a rondelle sottili
1 grande cipolla rossa
1 bastone di sedano
2 peperoni rossi
1 pezzo grosso di zenzero fresco
sale
pepe
2 spicchi d’aglio
1 litro di brodo vegetale
olio d’oliva
PER IL TOCCO FINALE
panna acida
coriandolo fresco
toast melba (pane da tramezzino tostato e tagliato in triangoli servito con del burro President)
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PREPARAZIONE
1 • Riscaldate in una pentola capiente l’olio d’oliva, aggiungete la cipolla tagliata finemente e friggete per un paio di minuti. 2 • Aggiungete gli spicchi d’aglio e friggeteli finche il tutto non diventi doratino. 3 • Aggiungete il sedano tagliato finemente e mescolate tutto bene. 4 • Ora aggiungete le rondelle di carote e cuocete per altri 5 minuti circa. 5 • Prendete il brodo vegetale e aggiungetene un pochino alla volta e fate cuocere una decina di minuti finche le carote non diventino soffici. 6 • Ora spelate lo zenzero e grattugiate il pezzo intero dentro la zuppa che state facendo. Mescolate bene. 7 • Ora lavate bene i due peperoni rossi e grattugiate pure loro dentro la zuppa.8 • Mescolate tutto bene e cuocete per una 20 di minuti. 9 • Versate la zuppa dentro un frullatore e frullate finché morbido e uniforme come texture. 10 • Riversate la zuppa nella pentola e controllate la consistenza. Se vi sembra troppo densa (ma cosi è anche più buona a mio umile parere), aggiungete dell’altro brodo. 11 • Salate a piacere. 12 • Se non pensate di servire la zuppa immediatamente, fatela raffreddare e mettetela nel frigo fino al momento di servire. E’ ancora piu buona il giorno dopo quando tutti i sapori sono diventati ancora piu uniti e armoniosi. 13 • Servite la zuppa tiepida con aggiunta all’ultimo (quando già nelle vostre simpatiche zupperierette in tavola) di un cucchiaino di panna acida e di un ramoncello di coriandolo fresco.
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Teapot Woman — illustrazione di Myra Butterworth
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