Karmen, alta 185 centimetri, è metà inglese e metà croata. Lavora nell’alta moda e sceglie amici che somigliano a Snoopy. Ha zie croate ottantenni che le passano deliziose ricette mediterranee, che lei serve su elegantissimi piatti vittoriani. Sceglie i suoi ingredienti con estrema cura, e a me piace pensare che vada a fare la spesa nel bosco, alle prime luci del mattino. Ogni sabato mattina, una ricetta.
L’omelette esisterà da quando esistono le galline e le uova o le uova e le galline. Whatever… Ma l’omelette, frittata, tortilla, kajgana chiamiamola come si vuole, come si deve, invece no… (scherzi a parte, è stato lo scrittore e umanista rinascimentale, François Rabelais, tra i primi a registrare la sua esistenza). Sembra una cosa cosi semplice poi, consisterà si e no di un paio d’ingredienti chiave e via… Ma non è poi cosi semplice…
Dopo anni di sforzi e impadellate con risultati insoddisfacenti (pure dalla padella apposita!!?) finalmente di recente mi sono imbattuta nella versione perfetta, quella di Diletta.
La sua è la piu buona di tutte, persino dell’Omelette Géante de Bessières che si prepara ogni anno a Pasqua in un paesino francese in memoria del passaggio di Napoleone, che a quanto pare mangiò con grandissima soddisfazione un’omelette in una trattoria. Guardatela! Ma quante uova c’avranno messo dentro ha ha???
Durante il periodo natalizio ho avuto il piacere di essere invitata da una deliziosa vera e propria fashion insider per una Christmas drinks soirée con il team di creativi con cui collaboro, nel suo graziosissimo pied-à-terre milanese. Appena varcata la soglia sono stata colpita dall’accoglienza immediata di quel gioiello d’appartamento, dalle nuances, dalle fragranze, dall’eccletico abbinamento degli ogetti d’arredo, dalla lussuosa raffinatezza e discreta opulenza del milieu. Adoro vedere le case altrui. E adoro quando la casa riflette la persona che ci vive. Le persone che mi conoscono bene mi dicono che la mia è tutta me e lo trovo un bellissimo complimento. Spero comunque che non si riferiscano all’eterno caos che regna, essendo mignon ha ha…caos organizzato però, mi affretto ad aggiungere… Comunque la casa dove sono stata, emanava il calore umano, la joie de vivre, le passioni e innato gusto/stile della proprietaria.
Questo ambiance colpiva anche per il profumino che veniva dalla cucina ed è qui che sta il perché per cui vi ho trasportati tra i miei ricordi. Sul tavolo che era addobbato di varie pietanze a buffet tra cui sorprendentemente niente di chichettoso e frou-frou (Il tocco di frou-frou l’ho aggiunto io…ha ha…a quel tavolo quella sera con il mio contributo in forma di una scatolina a fiorellini rosa uscito da un sacchettino di carta verde menta e fiocco beige/dorato) ma tutte cose semplici, genuine e di sostanza provenienti dalla campagna. E tra questi una vera sorpresa, l’omelette più delicato e delizioso che io abbia mai assaggiato in vita mia che era il contributo alla tavola della tata della famiglia. Ogni quadrettino perfetto ti si scioglieva in bocca e ogni morso tirava l’altro. Dal morso però non si riusciva a capire il segreto mix d’ingredienti che contribuivano alla squisitezza del sapore…ma io mi sono fatta dare la ricetta di nascosto che ora ho il piacere a condividere con voi.
NB Fidatevi, quest’omelette è perfettamente adatta sia per offrire come aperitivo che a mettere nel vostro cestino da picnic.
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INGREDIENTI
10 uova
una manciata di erbe fresche tagliate fine tra cui erba cipollina, prezzemolo & dragoncello
sale
pepe
10 asparagi
un po’ di latte
olio d’oliva per friggere
1 • Cuocete gli asparagi al dente, scollate e lasciate da parte. 2 • Tagliate fine le erbe fresche. 3 • In una larga ciotola rompete le uova, sbattetele e aggiungete il sale, il pepe, il latte e le erbe fresche. 4 • Riscaldate bene la pentola e aggiungete l’olio d’oliva. 5 • Versate il mix uova e girate il liquido nella pentola per coprire bene il fondo. 6 • Quando l’omelette comincia a formarsi, abbassate il fuoco e muovete la miscela in modo tale che non rimangano delle parti non cotte. Fatelo lentamente e con cura siccome è qui che sta il segreto del successo del vostro omelette. 7 • Quando vi sembra momento opportuno vedendo la superficie “asciutta”, prendete un piatto grande come la padella e versate l’omelette. 8 • Velocemente girate l’omelette e rimettetela dentro la padella sull’altro lato. 9 • Fate cuocere a fuoco lento per circa 5 minuti. 10 • La vostra omelette è pronta. 11 • Servite o calda o fredda a cubetti o fette insieme ad un’insalata verde.
Ma non lasciatevi ossessionare però, se no rischiate la fine del piccolo Dexter ha ha…
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Teapot Woman — illustrazione di Myra Butterworth