Karmen, alta 185 centimetri, è metà inglese e metà croata. Lavora nell’alta moda e sceglie amici che somigliano a Snoopy. Ha zie croate ottantenni che le passano deliziose ricette mediterranee, che lei serve su elegantissimi piatti vittoriani. Sceglie i suoi ingredienti con estrema cura, e a me piace pensare che vada a fare la spesa nel bosco, alle prime luci del mattino. Ogni sabato mattina, una ricetta.
Puntata numero 3.
Se mai deciderete di farvi un giro in Inghilterra, magari con un’auto vintage come ho fatto io l’estate dopo l’esame della maturità (e della patente), dovete indirizzarvi assolutamente verso la Cornovaglia. Godrete di un paesaggio mozzafiato sia di mare che di entroterra. Andrete per miglia e miglia lungo viuzze di campagna foderate da ogni lato di antichi muri ricoperti di una siepe folta e anche se non incontrerete che verdissimi prati di fiori, dei prolifici coniglietti selvatici e sorridenti mucche al vostro orizzonte, prima o poi da questa siepe spunterà d’improvviso un cartello con su scritto a mano “CREAM TEAS AT THE NEXT FARM” (che sarebbe “CREAM TEAS ALLA PROSSIMA FATTORIA).
Poi proseguirete ancora per un bel po’ spinti dalla curiosità e dalla promessa di questo cartello, finchè svoltando nella stradina successiva, vi imbatterete in un primo segno di civiltà trovandovi improvvisamente nello spiazzo di una fattoria dove la gentile signora col grembiule vi offrirà il genuino CREAM TEA nato da queste parti. Nella sua cucina rustica ma charmant, vedrete davanti a voi una favolosa tavola imbandita, sulla quale trovererte una teiera & co insieme a degli scones accompagnati dalla confettura di fragole e da “clotted cream” (una specie di crema stra cremosa, parente del vostro mascarpone). Goduria pura…
Gli scones li troverete pure al Ritz perché fanno parte anche del tradizionale afternoon tea magari un pochettino piu piccini essendo solo dei co-protagonisti della maestosa alzatina.
Ma la scelta della ricetta per la nostra terza puntata sull’afternoon tea
è dovuta anche ad un altro delizioso ricordo…
Di recente scorrendo gli scaffali al supermercato in cerca di una confettura buona e sana, il mio sguardo è caduto su quella alle fragole di Wilkin & Sons Ltd. Non ci potevo credere! E’ seguito un flashback spontaneo, preciso e pieno di emozioni a mò di Anton Ego e la suo ratatouille quando era ragazzino.
Essendo inglese/irlandese ma trapiantata per amore in un paese “esotico” come la Croazia negli anni 70, la mia coraggiosa e meravigliosa mamma, cercava sempre di ricostruire e quindi di far vivere le sue tradizioni culturali e culinarie alle sue tre bambine. Mia mamma non era una che stava volentieri ai fornelli, nella routine (come neppure io), ma per i suoi amori e amici, come usava dire, poteva trascorrere ore e ore a preparare delle delizie (come pure io). Ma all’epoca nei paesi considerati “Est” non si trovavano tanti cibi e ingredienti che invece abbondavano nell’Ovest. Non che a Dubrovnik mancassero delle cose buone da mangiare. Anzi. Le cose che mangiavamo sicuramente erano stra buone e genuine e come avrete visto dalle ricette che vi sto piano piano tramandando. Ma non si può negare che almeno all’epoca certi sfizi non c’erano proprio. Non potete immaginare la caravana della famiglia Simic al rientro dopo le vacanze estive passate dalla nonna in Inghilterra…(molto prima della new entry dei voli low-cost e delle loro assurde regole sui bagagli…) Uno dei vasetti, che riempivano le mini valigie di noi tre sorelline, conteneva la confettura alla fragola di Wilkin & Sons Ltd.
…che savrebbe servito alla mamma per accompagnare i famosi scones…
(queste stesse valigette cmq all’andata erano stra colme di un vino buonissimo, rarissimo e pregiatissimo prodotto in edizione limitata solo su una penisola croata che il Grandpa Murphy adorava).
E quindi quando ho trovato per puro caso anche a Milano questa stessa bontà fragolosa, mi è venuta voglia di preparare gli scones, che appena sfornati fanno lo stesso profumo che riempiva la nostra casetta tutte le domeniche della mia infanzia.
Sentite il profumo?
Colonna sonora degli scones: Clarinet marmalade di Fletcher Henderson
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Ingredienti:
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500 gr di farina senza lievito
1 pizzico di sale
1 bustina & 1/2 di lievito vanigliato
2 cucchiaini di bicarbonato di sodio
3 cucchiai di zucchero fine
125 gr di burro
300 ml di latte
(NB. Come variante alla miscela potete aggiungere delle uvetta)
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PREPARAZIONE:
1. Riscaldate il forno a 220 centigradi. 2. Setacciate insieme la farina, il sale, il lievito, il bicarbonado di sodio e lo zucchero in una ciotola. 3. Prendete il burro e pian pianino “sbriciolatelo” tra le dita insieme alla farina & co. Deve assomigliare a della sabbia umida. 4. Aggiungete del latte e mescolate tutto con una forchetta. 5. Poi con le mani formate una massa omogenea come se dovreste fare la pasta del pane che poi spianerete con un matterello. 6. Prendete la pasta e sopra uno strato di farina sulla superficie su cui lavorate, spianatelo ad uno spessore di circa 1.5 cm. 7. Se non avete uno stampino rotondo per fare gli scones, prendete un bicchiere di vetro di un diametro piccolo e usate quello. 8. Dalla massa “scavate” delle forme rotonde fino a quando non avete consumato tutta la pasta. Ne dovrebbero uscire una dozzina. 9. Su una teglia piatta, imburrata e infarinata disponete le forme rotonde che avete scavato. 10. Cuocete al forno una decina di minuti fino a quando la pasta non ha lievitato e ogni scone non é diventato dorato. 11. Servite, preferibilmente appena sfornati, con della confettura alle fragole e del mascarpone naturalmente accompagnati dal tè.
Aspetto commenti!!!
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Altre ricette di K: • Il miglior “afternoon tea” a Milano. Prima puntata. • Il miglior “afternoon tea” a Milano. Seconda puntata.
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Teapot Woman — illustrazione di Myra Butterworth