Intervista sentimentale a Francesca Balzani. “Io inventerei un assessorato alla curiosità.”

by Isabella

 Onalim è un osservatorio sentimentale sulla città di Milano. In periodo di primarie, in cui si decide del futuro della città, ci è venuta voglia di fare delle interviste sentimentali ai candidati. Signore e signori, Francesca Balzani.



Onalim:
Hai visto il film Inside Out?

Francesca Balzani: No purtroppo no, ma in casa ho una serie di manifesti e pupazzoni. I miei figli se ne sono innamorati.

 

Onalim: Quali sentimenti vorresti che guidassero Milano nei prossimi 5 anni?

Francesca Balzani: L’entusiasmo. La generosità. E la curiosità.

 

Onalim: Facciamo finta che tu possa inventare un assessorato sentimentale, quale vorresti?

Francesca Balzani: Un assessorato alla curiosità.

 

Onalim: Pisapia durante la sua campagna elettorale parlò del tabù della solitudine. Mi colpì moltissimo. Quali sono oggi i tabù a Milano?

Francesca Balzani: Se c’è una città dove faccio fatica a individuare dei tabù è proprio Milano. Però forse un tabù può essere il conservatorismo. E’ una città che ha sempre voglia di novità, che ha voglia di futuro.

 

Onalim: Hai detto che Milano è anticonformista.

Francesca Balzani: Sì Milano è una città orgogliosa del suo essere speciale. E’ insofferente verso tutto ciò che sono le regole comuni. E’ una città che riesce sempre a sorprendere e a essere sorprendente. Forse perché è una città dove riesci, più che in altre, ad essere te stesso e libero.

 

Onalim: Milano è diventata più inclusiva. Io però penso che la grande scommessa per Milano sia estendere il concetto di inclusività ed eticità a dei mondi milanesi che sono esclusivi come la moda. Per esempio il fuori salone del mobile è riuscito ad avvicinare le persone al design. Perché non esiste a Milano una cosa simile per la moda? Qualcosa che ricordi che la moda è prima di tutto creatività e non status.

Francesca Balzani: Sì allora forse più che inclusione direi apertura. E’ vero ci sono delle realtà molto importanti e identitarie che forse dovrebbero cogliere la sfida dell’apertura e questo consentirebbe di far scoprire che alla base di tutto c’è la creatività. La creatività è una materia prima preziosissima e devo dire che a Milano è un vero tesoro. Che deve diventare un bene condiviso.

 

Onalim: Perché “Milano capitale della moda” non porta avanti il tema della moda etica e consapevole? Un po’ come ha fatto Giuliano Pisapia con l’Urban Food Policy Pact per rendere il sistema alimentare più equo e sostenibile.

Francesca Balzani: Sicuramente l’Urban food Policy Pact è uno schema di lavoro che può diventare una rete per far viaggiare fra le città anche riflessioni che riguardano altri settori, come anche la ricerca.

 

Onalim: Perché secondo te piaci tanto agli intellettuali?

Francesca Balzani: Non lo so. Sicuramente sono una figura un po’ anticonvenzionale per la mia storia e per il linguaggio che uso. Sono più di altri forse una persona che incuriosisce.

 

Onalim: Qualcuno ha detto che non puoi fare il sindaco perché non sei milanese. Ovviamente non sono d’accordo perché Milano è quello che è anche grazie al contributo dei non milanesi. Ma dimmi una cosa che può dimostrare che hai capito dei milanesi nel profondo.

Francesca Balzani: Questa è una città dove diventi milanese se qui costruisci la tua opportunità di vita. Poi mi fa un po’ sorridere che Majorino e Sala che dicono che Milano sia una città inclusiva e internazionale prendano questa deriva provinciale esclusiva.

 

Onalim: Come immagini le periferie fra 5 anni?

Francesca Balzani: A volte diciamo periferie e siamo un po’ ingenerosi. Forse è una parola che in maniera sbrigativa definisce tutto ciò che non è centro. Oggi in quelle che chiamiamo periferie c’è un’identità forte. Sono andata a Muggiano e c’è uno dei più bei bed & breakfast che ci sono a Milano. A Lambrate una galleria d’arte conosciuta in tutta Europa. Dobbiamo smarcarci da questa brutale contrapposizione, sono i quartieri di Milano in cui dobbiamo riscoprire la qualità della vita. Ho lanciato la provocazione di fare delle micro pedonalizzazioni per far riscoprire una dimensione di quartiere.

 

Onalim: Tempo fa vicino all’inaugurazione del Mercato di Lorenteggio, in un parchetto, al buio, c’era una gara di rapper. E ho pensato subito che ogni quartiere ha una sua musica, come l’Orchestra di Via Padova per esempio. Sarebbe bello organizzare un festival musicale dei quartieri.

Francesca Balzani: Sì, è la mia idea della città policentrica. Dove ogni quartiere può distinguersi per la sua identità.

Onalim: Hai detto che ci sono diversi elementi di continuità fra te e Pisapia, per esempio hai detto che aprirai le porte di Palazzo Marino come fece lui primo giorno in cui si insediò, in modo che chiunque voglia venire a conoscerti possa farlo. Ma c’è anche un altro elemento di continuità: ti vesti sempre nello stesso modo, camicia bianca e giacca blu. Proprio come faceva Pisapia. E’ una coincidenza?

Francesca Balzani: Sì, come il vestito di Paperino. Ma devo dire che è successo un po’ per caso. Forse mi sento rassicurata con questa camicia e questa giacca.

 

Onalim: “Punto e Avanti.” Ho notato che sta bene su tutto. “Finisce una storia d’amore? Punto e avanti.” “Cambi lavoro? Punto e avanti.”  Come mai l’hai scelto?

 Francesca Balzani: Mi sembra una bella sintesi. Quando finisce qualcosa bisogna fare punto e andare avanti. Ma neanche andare avanti senza fare il punto. E’ un punto riflessivo.

 

Onalim: Come ti sta cambiando questa campagna elettorale?

Francesca Balzani: La vita quotidiana è stravolta. Vedo i bambini solo la mattina a colazione. La cosa positiva è che mio marito deve essere più presente e sta scoprendo un nuovo rapporto con i figli che è molto bello. Le mamme a volte tendono a escludere i papà da alcuni momenti della vita quotidiana.

 

Onalim: La rivincita del papà!

Francesca Balzani: Sì. E poi ascolti, parli, alla fine è come se uscissi dalla tua dimensione personale e passassi a una dimensione collettiva. E’ incredibile. Questa campagna elettorale è un’onda di calore costante che mi accompagna durante tutta la giornata. E’ bello.

 

Onalim: Cos’è una cosa che vorresti che a Milano fosse l’esatto contrario?

Francesca Balzani: Forse l’unica cosa, su cui dovremmo impegnarci tutti, è la qualità dell’aria.

 

Onalim: Su questo punto sei perfettamente d’accordo con PierFrancesco Majorino.

Francesca Balzani: Vedi?

 

Onalim: Dì qualcosa di affettuoso a PierFrancesco Majorino.

Francesca Balzani: Voglio dirti qualcosa che non gli ho già detto così si sorprende anche un po’.

 

Francesca ci pensa un po’.

 

Francesca Balzani: E’ uomo appassionato.

Onalim: Grazie!

Francesca Balzani: A te.