Il Cimitero Monumentale di Milano e gli illustri nerd
by Isabella
Il Cimitero Monumentale è anche chiamato “il museo a cielo aperto”. Qui si passeggia fra illustri tombe realizzate da Medardo Rosso, Giacomo Manzù, Giò Pomodoro di personaggi altrettanto illustri. Mi piace sempre andare a passeggiare al Cimitero monumentale, perché stare così vicini all’aldilà a volte regala un po’ di lucidità per l’aldiquà.
Nel Famedio (dal latino famae aedes: Tempio della Fama), che è anche l’entrata principale, ad esempio riposano: Alessandro Manzoni, il compositore e librettista Arrigo Boito, Walter Chiari, il fumettista Guido Crepax, l’esploratore Ambrogio Fogar, Giorgio Gaber, il pittore del bacio Francesco Hayez, il pianista Vladimir Horowitz, il designer Bruno Munari, Salvatore Quasimodo, il direttore d’orchestra Arturo Toscanini e il filosofo Ludovico Geymonat. E poi il papà dell’euro Tommaso Padoa Schioppa colpito da infarto quando l’economia andava benone, gli industriali Angelo Salmoiraghi, Adalberto Bonomelli, Gino Alemagna, Angelo Motta e Davide Campari. E con loro, da due anni anche Alda Merini.
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Siccome credo che abbia proprio ragione Leone Tolstoj quando dice che “Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri”. Ed è per questo motivo che mi sa che dentro il Famedio del Cimitero Monumentale godono tutti di ottima salute e non si annoiano mai.
E così mi immagino grandi discussioni filosofiche, letture di poesie, musica di alto livello, aperitivi con il Campari, panettoni inzuppati in tazzone di camomilla a ogni ora del giorno e della notte. Mi sembra quasi di sentire Ludovico Geymonat dire “L’amore e la morte hanno in comune quello stato d’animo di “ebbrezza” per cui l’individuo rinuncia totalmente a voler “apparire ciò che non è”, e quindi comprende l’inutilità di persistere nella finzione e nella vanità di ogni giudizio che non sia fondato sulla pura realtà. Che ne pensi Arturo?” e Arturo Toscanini con una fetta di Panettone Motta nella mano destra e una fetta di panettone Alemagna nella sinistra, intento a capire quale sia il migliore, rispondere “Scusa Ludovico, ero distratto dall’uvetta, non ho sentito una parola.” e Ludovico “Ma non avevi l’orecchio assoluto?” e Arturo “Sì, ma ormai ho solo il palato assoluto!”
C’è solo una cosa deprimente al Cimitero Monumentale. E cioè che fra tanti illustri ospiti uomini del Famedio ci siano pochissime illustri donne. Perfino Evita Peron che è stata sepolta lì dal 1955 al 1971 è voluta tornare a Buenos Aires, certo non ci voleva restare in mezzo a tutti quegli uomini soli! “Eh bravi, si, avete raggiunto il Famedio, ma ora siete senza lo straccio di una donna. Sapete cosa siete? Siete solo degli illustri NERD! Comunque, allora, le donne che sono riuscite a prendere posto nel Famedio sono quattro: Alda Merini, Giuditta Sommaruga, Rosa Chiarina Scolari, Dina Galli.
“Sono donne piene di carattere e poco accondiscendenti, e quindi da ora all’eternità non vorrei essere al vostro posto”.
Evita Peron non è mai stata sepolta al Cimitero Monumentale.
Era invece al Cimitero Maggiore (Musocco)
al campo 86, fossa 41, sepolta sotto falso nome
Maria De Magistris.
E’ arrivata lì in circostanze misteriose, grazie all’intermediazione del Vaticano e lì
è rimasta per circa 20 anni.
Saluti, Walter