Qualche mese fa eravamo a Roma e abbiamo deciso di andare a vedere i murales di San Basilio. Siamo saliti su un autobus e abbiamo chiesto a un passeggero quale fosse la fermata più vicina ai murales.
“Che volete vedè?”
“I disegni sui palazzi: l’orso, il gatto…”
“Ah sì, state qui, che ve lo dico io.”
“Grazie.”
“Scusate, solo una domanda: ma il Colosseo l’avete visto?”
Arrivati a San Basilio, abbiamo trovato un quartiere molto degradato, immondizia ovunque, ma anche silenzio e sole, profumo di panni stesi e di pasta al sugo. E raccontato su un altro muro l’orgoglio degli abitanti di vivere proprio lì.
I murales in periferia spuntano sempre più frequentemente. Se da una parte sembrano il modo in cui le amministrazioni si puliscono la coscienza “portando la bellezza in periferia” è anche vero che attirano visitatori e aumentano l’autostima degli abitanti di un quartiere.
Questo murales si trova a Quarto Oggiaro.
Andate a vederlo, dopo il Duomo, si capisce.
Foto dalle pagine Facebook di Walls of Milano e del presidente municipale Fabio Galesi