HUG è un luogo che abbraccia la felicità urbana, l’ambiente, le bici
HUG è un community Hub di rigenerazione urbana. E’ un bistrot con spazio lavoro dove sentirsi a casa. E’ un luogo di sperimentazione, un modello che agisce sulle politiche sociali, che si propone di svolgere nel tempo la sua funzione rigenerativa sul territorio. HUG è anche la casa di WonderRide che dopo tante pedalate oggi puó offrire un luogo dove riparare la propria bicicletta, parlare di bici, organizzare viaggi in bici. HUG è uno spazio WeMi nell’ambito del progetto “La città per il Welfare” del comune di Milano. HUG significa abbraccio ed è un luogo che abbraccia molte cose: la felicità urbana, l’ambiente, le bici. HUG fa parte della rete Non Riservato, il laboratorio permanente per la socialità creativa negli spazi pubblici di Milano.
Perché avete scelto il nome HUG?
Per questo spazio ci siamo ispirate allo Hygge danese che si ispira al senso di felicità derivante dalle piccole cose: una casa semplice ed accogliente, prendersi cura di se stessi e del proprio tempo e delle relazioni. Abbiamo scelto HUG perché è un termine abbastanza conosciuto in Italia è esprime bene i nostri concetti fondamentali: accoglienza, far sentire le persone a casa e abbracciare diversi progetti che nel nostro spazio hanno modo di sbocciare e speriamo con il tempo anche di crescere.
HUG nasce in un’ex fabbrica di cioccolato. C’è qualche punto dove si sente ancora profumo di cioccolato?
Abbiamo ancora le vecchie scatole di latta del Cacao Grassi che veniva prodotto all’interno di questo spazio e scoperchiandole si sente ancora il profumo del cacao. Inoltre ci piace organizzare laboratori per bambini per disegnare con le fave di cacao e fare degustazioni di cioccolatini. Dobbiamo confessarlo siamo tre appassionate di cioccolato!
HUG è un luogo che abbraccia molte cose: la felicità urbana, l’ambiente, le bici. Chi o che cosa non abbraccereste mai?
Non abbracceremmo mai valori in cui non crediamo, lanciarsi in questa nuova sfida professionale è stata un’esigenza per poter occuparci a tempo pieno delle nostre passioni e di provare a rendere Milano un pochino più accogliente.
HUG è un bistrot: chi sono i vostri cuochi?
I nostri cuochi sono Lorenzo, giovanissimo chef che propone una cucina sfiziosa e mai banale e Ombretta che affianca nelle nostra cucina. Materie prime semplici e di qualità, poche lavorazioni e dolci soffici che riempiono lo spazio di profumi, proprio come nella cucina di casa. Li aiuta Valentino, nigeriano, nato il 14 febbraio, che si assicura che tutto sia in ordine e tagliato con cura.
HUG è un luogo per lavorare: abbracciate gli smartworker quando gli viene rifiutato un preventivo o quando invece ottengono risposta a una loro candidatura?
Nello smartplace cerchiamo di creare reti tra le persone che lo frequentano, parlando con i più assidui nascono amicizie e anche collaborazioni.
HUG è la casa di WonderRide che è l’associazione che fa scoprire Milano in bicicletta. E’ un anche una ciclofficina e un punto di rifermento per i ciclisti milanesi. E quando aprirà l’ostello, sarà un punto di riferimento anche per i ciclisti di tutto il mondo. Ditemi la verità, cosa pensate delle persone che non vanno in bici?
Che non hanno mai provato quanto è bello pedalare in città perché è un mezzo che crea assuefazione: ti abitua agli spazi, alla bellezza e alla libertà. Crea pensieri positivi necessari per ricaricarsi in giornate frenetiche.
Quali sono i più begli abbracci nei film, nei libri, nella storia?
Errore mio ma su due piedi non me ne vengono in mente ma posso raccontarti il momento più bello avvenuto in HUG dopo lo Slam Poetry ci siamo abbracciati, ciascuno con il proprio vicino, possibilmente sconosciuto per 20 secondi sulle note di una canzone. In quel momento ho capito che se le persone si abbracciassero di più e fossero più aperte al dialogo e a creare relazioni tutto sarebbe più bello e facile. In HUG stiamo cercando di far questo: dare una casa alle persone e ai progetti che insieme faremo sbocciare come la nostra corte in questi giorni di primavera.
HUG nasce a NoLo. Se un giorno doveste aprire un secondo HUG, in quale zona lo aprireste?
Per ora pensiamo a far crescere il nostro progetto che è ancora in fase di start up, ha bisogno ancora di tanta cura e le nostre energie sono protese a fare del nostro meglio.