by Isabella
(foto advancedstyle.blogspot.it)
A volte Milano, proprio quando non te l’aspetti, ti regala dei rari gioielli, come per esempio gli ottantenni milanesi, maestri di eleganza.
Sono uomini e donne che a Milano vestono con gli abiti della loro epoca, probabilmente confezionati dal sarto di famiglia. Le signore hanno pettinature importanti tenute ferme da fermagli anni 40 e in alcuni casi montature di occhiali vintage (quelle che oggi portano gli hipster e i radical chic in attesa di una nuova moda). Gli uomini invece spesso portano un cappello, messo bene sulla testa. Se piove hanno un bell’ombrello e gli accessori di pelle sono sempre perfettamente abbinati. Non eccedono mai con il profumo. A volte però con il rossetto, sì. Sono pieni di particolari ma privi di indizi.
Non capisci se siano benestanti o no. Se siano sposati. Se siano felici.
Sono i più eleganti a Milano. Perché sono fra i pochi che in questa città non ostentano.
Non ostentano niente. Neanche gli acciacchi.
Mi piace incontrarli perché per un attimo mi sembra di capire la Milano di cui molti hanno nostalgia. O il mito. Non so.
Io credo che siano loro che a Milano dovrebbero tenere dei corsi e scrivere dei blog. E non per parlare di un passato che non c’è più (io non amo la nostalgia) ma perché mi sembrano uno di quei rari casi in cui la forma sia anche una questione di sostanza.
E avrei tantissima voglia di rivolgergli la parola ogni volta che li incontro.
Ma devo farvi una confessione: HO PAURA.
Sì, ho paura.
Anni fa le sorelle Riva, (le sorelle milanesi proprietarie del vivaio Riva) minacciarono di denunciare Onalim per un articolo che parlava del loro vivaio come un giardino incantato e meraviglioso solo perché il post cominciava con “Le quasi ottantenni sorelle Riva …”.
Ricordo ancora con sgomento, non appena letto il post, che chiesero alla loro collaboratrice di chiamare immediatamente un avvocato!
E così, il post, seppur lusinghiero, fu cancellato davanti ai loro occhi, per scongiurare un lungo e sanguinoso processo.
..
Sarà forse il caso di cambiare anche il titolo di questo post in “I cinquantenni milanesi, maestri di eleganza”?