by Isabella
Pierfrancesco Maran, Assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde, ha detto “Ognuno di noi ha un angolo di Milano che ama particolarmente e ora potrà scegliere di adottarlo perché sia sempre curato al meglio”. Ecco perché finalmente ogni cittadino potrà adottare uno spazio verde milanese: dalle grandi aree alle piccole aiuole davanti a casa, e anche le panchine del parco, le aree gioco dei bambini, e le aree cani e le aree sportive.
Sul sito del Comune di Milano, ci sono tutte le informazioni per partecipare all’iniziativa. Possono presentare domanda singoli cittadini, soggetti pubblici e privati, associazioni, condomini, enti, università, scuole, società, banche, negozi, bar, chioschi, studi professionali.
Però non basterà andare lì con dei semi, una zappa, un innaffiatoio, e tanta buona volontà, ma servono anche dei soldi. Ecco le quote: parco Sempione (1 quota: 20.000 euro), giardini pubblici Indro Montanelli (1 quota: 15.000 euro), parco Basiliche – Papa Giovanni Paolo II (1 quota: 15.000 euro), giardini Villa Belgioioso Bonaparte (1 quota: 10.000 euro), giardini Perego (1 quota: 5.000 euro), parco Villa Litta (1 quota: 5.000 euro), parco Solari – Don Giussani (1 quota: 5.000 euro).
Al momento non ho 5.000 euro da investire in un’aiuola, però mi piace comunque immaginare un’ipotetica aiuola Onalim.
Io nell’aiuola Onalim vorrei piantare un albero di fico. Perché il fico è sia un albero che un frutto sacro. Perché il fico è l’emblema della vita, della luce, della forza e della conoscenza. Nell’antica Grecia, era l’albero sacro ad Atena, dea della saggezza e a Dioniso dio del vino, e Platone ritiene il fico amico dei filosofi. Inoltre nella tradizione antica il fico riveste un significato di immortalità e di abbondanza e di fecondità. Mi sembra perfetto. Sarebbe il posto ideale dove andare a meditare, o a filosofeggiare.
Infine, come una ciliegina sulla torta o un fico sulla crostata, sotto l’albero di fico, che pianteremo nell’aiuola di una via molto fica, ci riuniremmo una volta al mese per cantare “Fossi figo” di Elio e le storie tese. Nella variante “Fossi fico”.