Cortili di Milano: Bligny 42.
by Isabella
“A Milano, la bellezza è nei cortili.” Non so cosa pensiate voi, ma questa frase non la capisco. Forse perché se penso alla bellezza di un cortile, mi viene in mente un luogo ricco di umanità e non a una natura morta. Sì, perché le rigide regole condominiali vietano nei cortili milanesi qualsiasi forma di vita, a parte quella vegetale.
Completamente diverso è il cortile del condominio viale Bligny 42, anche chiamato Edificio Mondo, famoso per omicidi, spaccio, prostituzione, e numerosi sgomberi. Ma famoso anche fra gli artisti, grazie al fatto che Maurizio Cattelan ha comprato un appartamento, e fra gli studenti della Bocconi che decidono di vivere lì, ufficialmente perché “…è vicino all’università, perché costa poco, e poi è così bohémienne…”
Voi ci credete? Io così così.
Mi sembra più plausibile che scelgano di vivere lì perché è folcloristico. Infatti si racconta che il cortile di Bligny 42, durante la partita dei mondiali Egitto-Brasile si sia trasformato in una piccola San Siro: con i nordafricani delle scale 1 e 2 e i transessuali brasiliani delle scale 3 e 4 a lanciarsi urla e insulti. E la portinaia racconta che ogni anno, tanto puntualmente quanto inutilmente, durante il Ramadan, alcuni condòmini le chiedono il permesso di ammazzare l’agnello in cortile. Certo raccontato così è pittoresco, ma il vero problema di Bligny è che parte dei condòmini vive nell’illegalità.
C’è un cortometraggio che prova a raccontare a Bligny 42.
Io in quel cortile ci sono entrata qualche mese fa. Era un sabato mattina. Avevo appuntamento con un ragazzo che in viale Bligny 42 ha comprato due appartamenti per poi ristrutturarli e affittarli. E’ uno di quelli che crede fortemente nel cambiamento di Bligny 42 e ha anche creato un gruppo su fb perché pensa che parlarne possa aiutare il palazzo a ritrovare un po’ di normalità. Ma questo è il suo punto di vista. Infatti chi non abita nel condominio la pensa diversamente da chi invece lì dentro ha deciso di viverci o è costretto a viverci davvero. E visto che i condòmini sono così diversi fra loro per età, etnia, e classe sociale, ognuno di loro ha una personalissima idea del condominio e del suo futuro.
foto dal video storie da un edificio mondo
Quando ho varcato il portone di Bligny 42 mi sono trovata al centro di quel famoso cortile: ho alzato lo sguardo e c’erano degli uomini che fumavano appoggiati alle colonne dei ballatoi e mi guardavano come per salutarmi. Non era un saluto di benvenuto ma quello che mi riaccompagnava velocemente al portone. Così, se guardavi in alto l’atmosfera non era molto rilassata, se guardavi in basso sì: ragazzi con i pantaloni dal cavallo basso, occhiali da vista a goccia e i capelli alla moda attraversavano il cortile con molta disinvoltura.
Allora il cambiamento di Bligny 42 è già cominciato, ho pensato. Ma in che direzione? Intraprenderà un personalissimo percorso a più voci (come ha fatto la multietnica via Padova)? Speriamo! O verrà comprato da qualcuno che lo ripulirà dagli ospiti non graditi e lo ristrutturerà triplicando i prezzi delle case? Spazzando via tutto. Anima compresa. Sì, perché Bligny 42 è un posto non facile, ma con un’anima molto forte.
Bligny 42, forse piano piano perderà la sua identità ma non perderà mai del tutto la memoria. Infatti, nel cortile di Bligny 42 c’è anche una lapide che ricorda tre partigiani caduti il 17 giugno del 44 e che i membri dell’ A.N.P.I ogni anno omaggiano con dei fiori.
“A Milano, la bellezza è nei cortili.” Sì, in questo caso è proprio così.
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