In via De Amicis da due anni c’è il Wall of dolls, il muro di bambole per ricordare le donne vittime di femminicidio. Il Wall of dolls è un’idea di Jo Squillo che dice a gran voce “Non siamo bambole!”.
Però quello che vediamo su quel muro sono delle bambole griffate. “Sono arruffate-chic, leather-geometriche, avventuriere, classiche, sognanti, concrete, affabulanti.”
L’anno scorso al Mudec ci fu la mostra di Barbie.
Non mancarono le polemiche
“Una mostra sulla fidanzatina plastificata di Ken?”
“A rischio la reputazione del Mudec!”
“Subito ho pensato a uno scherzo.” aveva dichiarato Boeri.
Eppure io preferisco l’esempio di Barbie che negli anni 60 non si è mai sposata, non ha avuto figli e ha svolto le professioni più stimolanti e all’avanguardia: 1961 American Airlines Flight Attendant, 1965 Astronauta, 1973 Chirurgo, 1976 Atleta Olimpionica, 1985 Barbie Day-to-Night, 1998 Giocatrice di Basket WNBA Professionista, 2000 Candidata alla Presidenza, 2001 Principessa, 2005 Vincitrice di American Idol, 2008 Chef TV, 2009 Istruttrice di Seaworld.
Barbie ha coltivato le sue passioni e si è trasformata 1000 volte senza avere mai avuto bisogno di dire “Non sono una bambola.”
foto Marco Cattin