Edicola Radetzky: uno spazio espositivo di 2,25 metri quadri sulla Darsena
L’Edicola Radetzky è un chiosco in stile liberty in ferro e vetro, affacciata sulla Darsena. E’ stata un’edicola’, poi la sede di una radio e anche un info point. Dal 2016 è stata affidata al Progetto Città Ideale che ne ha curato il restauro per trasformarla in uno spazio espositivo di 2,25 metri quadri. Abbiamo intervistato Stefano Serusi e Fiorella Fontana. Progetto città ideale fa parte della rete Non Riservato, il laboratorio permanente per la socialità creativa negli spazi pubblici di Milano.
Perché si chiama Edicola Radetzky?
Il nome è quello con cui l’edicola è catalogata presso il comune di Milano (che è anche il proprietario), e si riferisce ad una struttura che c’era prima nello stesso punto, nella quale venivano affissi gli atti firmati da Radetzky quando era governatore di Milano
Edicola Radetzky è uno spazio espositivo di quanti metri quadri?
2,25. In 2,25 metri quadri – Darsena Performing è stato il titolo di un progetto dedicato alla performance realizzato in collaborazione con careof.
Ci sono altri musei piccoli in giro per il mondo?
Certo, ovviamente ognuno con la sua diversa storia e tipologia. Il più noto è Mmuseumm, che si trova su un montacarichi affacciato su strada a Manhattan, ed è un vero museo; il Museion di Bolzano possiede una piccola sede distaccata realizzata come un’opera da Alberto Garutti.
Quanti artisti avete ospitato finora?
Questa domanda è l’occasione per contarli, a ottobre 2018 considerando solo le mostre personali sono 18, a cui si aggiungono gli artisti coinvolti in mostre collettive e altri tipi di progetti.
Come si fa a esporre? Selezionate voi o è possibile candidarsi?
Noi intendiamo Edicola Radetzky come un’opera che si realizza attraverso una serie di processi e viene di volta in volta completata ed estesa nelle sue potenzialità attraverso il lavoro degli artisti, per questo selezioniamo noi quelli che ci sembrano più indicati per rappresentare un tipo di ricerca o di caratteristica che in un determinato momento vorremmo accostare a Edicola Radetzky.
Facciamo un viaggio nel tempo: l’edicola una volta era un luogo di vendita di quotidiani e riviste, poi ha anche ospitato una radio locale. Conoscete la storia di uno degli edicolanti o degli speaker radiofonici che hanno lavorato in questa Edicola?
Sì, durante il restauro abbiamo incontrato molte persone che negli anni hanno “abitato” dentro Edicola Radetzky, anche nella fase precedente alla nostra in cui è stata un info point, e altre che hanno avuto un rapporto particolare con il chiosco e per questo hanno contribuito in diversi modi al nostro lavoro. Mancano degli aneddoti, però.
Vi piacerebbe un giorno avere una radio o un giornale che parli d’arte?
Nel nostro lavoro ogni tanto c’è la tendenza a raccontare, ma essendo artisti prevalentemente visivi penso che l’attitudine sia quella di trasformare le parole e le idee in oggetti e immagini.
Cos’hanno in comune l’Edicola Radetzky e il bar Radetzky?
Non sappiamo il perché nome del Radetzky, le persone comunque come succede con il Radetzky Cafe, citano Edicola Radetzky come una delle icone di Milano, ed è una cosa che ci rende orgogliosi del lavoro fatto in questi anni.
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Edicola Radetzky durante la mostra Calembour | Echo chamber settembre 2018.
Foto di Maurangelo Quagliarella.
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