Attraverso lo stargate magico: il Naviglio Martesana.
Racconti dal tuo quartiere: Vittorio Pascale ci racconta la Martesana.
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Turro e Gorla sono due fermate “magiche”, possiamo considerarle come Stargate che ti trasportano in un’altra dimensione.
Basta andare un po’ avanti verso Viale Monza, all’altezza dello Zelig/Ragoo/Circolo di Unità Proletaria, e abbassare la testa per scorgere già un canale di acqua che passa proprio sotto i vostri piedi con tanto di cascata e alberi che vanno ad aggetto sul Naviglio. Che, per esser precisi, si chiama Naviglio Martesana o Naviglio Piccolo.
Poi, tanto piccolo non è perché si estende per 38 Km.
Hai a disposizione due tipi di discese: scala o discesa. Entrambe vicine anche a un supermercato aperto 24h su 24h. Quindi, se avessi bisogno di qualsiasi cosa sai che la puoi comprare “last minute”.
Basta scendere e girarsi intorno per iniziare a pensare che, in qualche modo, hai cambiato città: gente che corre e che chiacchiera, case di ringhiera vecchia Milano con portoni spalancati e corti mozzafiato, balconcini bassi a pelo acqua, il gatto sulla finestra di fronte, bici, gente seduta fuori con le sedie a bere un bicchiere di vino…ma in realtà non hai cambiato città, stai solo vedendo un’altra faccia di Milano.
Ora, puoi decidere se andare verso sinistra o destra.
Iniziando da sinistra troverai le vecchie case di ringhiera milanesi, il ristorante Mykonos, la corte della quale fa parte il ristorante (e della quale faccio parte anche io),
i ponti ferroviari con graffiti, un parchetto con panchine e orti pensili dall’altra parte del Naviglio e un tram in mezzo al parco che fa un po’ gli orari che vuole lui.
Fino ad arrivare al Caffè Martesana prima di Via Melchiorre Gioia. Un posto romantico e suggestivo che ti invoglia a prender una birra con gli amici.
Torniamo al punto di partenza, sotto viale Monza.
Prendendo la direzione opposta scoprirete un ponte di pietra vecchio, una storica Villa d’arte (Villa Singer), e grandissimi parchi con aree per cani e aree gioco per bambini tutte ricoperte dalle fitte chiome degli alberi. Se avete fame potete sempre fermarvi al Seven-cà dei ciliegi per cenare all’aperto in un posticino speciale e di atmosfera (e, diciamocelo, anche per far colpo sulla persona del vostro cuore).
Arriverete poi in un casolare con una grande nutria disegnata sulla facciata: è la Cascina della Martesana. Un luogo magico e di socialità dove vi sentirete subito a casa.
Potrete fare un sacco di attività (concerti, grigliate, lezioni di yoga, vedere mostre, ecc) con il solo costo della tessera associativa e un contributo aggiuntivo.
Dopo il pit-stop Cascina, la Martesana mostra un anfiteatro adatto per leggere un libro mentre tante persone si allenano a fare i giocolieri o le giravolte.
E applaudendo anche per i loro risultati.
Andando avanti avanti e avanti…beh, scoprirete voi in 38 Km quali altri meraviglie vi si aprono dagli Stargate di Turro e Gorla!
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Articolo scritto da Vittorio Pascale
Canale di informazione e rivalutazione
del quartiere Naviglio Martesana, Milano
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Foto Credits Villa Singer, Anfiteatro Martesana, Cascina Martesana, Caffè Martesana, Ponte di pietra, Vittorio Pascale.
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