* Le ricette di Karmen * L’abbacchio
Karmen, alta 185 centimetri, è metà inglese e metà croata. Lavora nell’alta moda e sceglie amici che somigliano a Snoopy. Ha zie croate ottantenni che le passano deliziose ricette mediterranee, che lei serve su elegantissimi piatti vittoriani. Sceglie i suoi ingredienti con estrema cura, e a me piace pensare che vada a fare la spesa nel bosco, alle prime luci del mattino. Ogni sabato mattina, una ricetta.
Sinceramente, la carne dell’abbacchio l’ho sempre odiata. Fino a pochissimo tempo fa. Fino a pochissimo tempo fa l’ho sempre associata alla festa internazionale dei lavoratori che cade il 1 di maggio quando da noi non si andava né in ufficio né a scuola ed invece nel nostro caso si andava in campagna. Si, la mia famiglia insieme a degli amici con bambini, e anche cani, gatti, criceti… Si, noi del mare c’indirizzavamo verso la piena campagna dove il focus della giornata era la rotazione di un povero abbacchio intero arrotolato su uno spiedo gigante.
La giornata iniziava all’alba e strada di campagna facendo ci si fermava per comprare delle pagnotte croccanti, brucciacchiate e profumate dal fornaio campagnolo di fiducia (lo stesso fornitore da anni). Erano talmente buone queste pagnotte che veramente si faceva fatica a resistere e a non mangiarsele durante il viaggio che sembrava sempre interminabile.
Una volta arrivati alla meta iniziava una specie di rito primordiale ma con i ruoli inversi. Le donne e le bambine andavano a caccia dei cipollotti ancora crescenti (che avremmo mangiato con la carne) e di eventuali asparagi selvatici (da accompagnare le uova appena depositate che ci avrebbe regalato una contadina che avremmo fatta amica quella stessa giornata – mmmmm, che bontà!!) mentre gli uomini e i bambini si davano da fare con la costruzione del fuoco (da zero!!?) su cui appena diventato vivace si metteva l’animale precedentemente cacciato (dal macellaio ovviamente!!). (Ma dalla parte delle donne era anche una scusa per far fare il lavoro pasticcioso agli uomini e di fare una bella passeggiata e guadagnarsi qualche lentiggine) Io all’epoca ero appena teenager ed avevo ben altro per la testa e ben altro da fare nel mio tempo libero, ma per non dispiacere i miei genitori ci andavo lo stesso (in altre parole non avevo scelta ahimé..). Essendo poi la più grande tra i figli ero pure mobilizzata a badare ai piu piccoli ed anche se mi portavo sempre la desideratissima rivista cool da “grandi”, Seventeen, wow, con tutte le ultime sfoggie per i “teen” che la nonna mi mandava settimanalmente, nella speranza di scappare da tutti quei piccoli rompiscatole all’ombra di qualche albero per trovare pace, non me lo consentivano mai. E quell’odore d’abbacchio…Storcevo il naso al primo profumo della brace… Ripensandoci era poi una bellissima giornata trascorsa in compagnia all’aria aperta durante cui a parte mangiare cose genuine e buonissime tra cui biscotti fatti in casa da una delle mamme, ciliegie appena raccolte da noi stessi, si faceva anche il primo bagno della stagione nel fiume (brrrrrr che brividi me la ricordo ancora la sensazione ma che freschezza rinfrescante!!). Evidentemente all’epoca non ero dell’età giusta per apprezzare questo banchetto au nature né questi piccoli piaceri della vita…
Tante lune dopo, l’ultima volta che sono andata a trovare mio papà, un giorno sul menù c’era l’abbacchio. A sentire questa notizia ho storto il naso nella stessa maniera di quando ero teenager (parole di Tonci). Ma sapendo che lui aveva deciso di allargare il proprio repertorio culinario che consisteva di 7 ricette pratiche e poco impegnative per i 7 giorni della settimana, aggiungendo l’abbacchio, mi sono sentita in dovere di dargli un’altra chance. Lui comunque m’aveva promesso che avrebbe aggiunto una salsa piccante ma delicata fatta da lui stesso. Da avido giardiniere si era messo a coltivare anche la menta fresca che ha preso posizione di rilievo sul davanzale della finestra della cucina. E sapete che era B-U-O-N-I-S-S-I-M-O!!! La carne di un tenero incredibile, nessun odore forte, succulenza pura. Accompagnato dai soliti sospetti poi tra cui patate arrosto, carote e porri saltati al burro e certo, dalla salsina di menta, era una vera banchettata.
Evviva il nostro Tonci!!
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L’ABBACCHIO
(Per 6 persone)
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INGREDIENTI:
2 kg di carne d’abbacchio – quale parte dell’animale scegliere sta a voi ma
io opto per la parte forse un pochino meno gustosa ma altrettanto meno grassa e piu carnosa
75 gr di burro
una miscela di erbe fresche tagliate fine – rosmarino, menta, prezzemolo & timo
un pizzico di sale
pepe
5 spicchi d’aglio
1 • Riscaldate il forno a 200 gradi. 2 • In una ciotola mescolate il burro con le erbe, il sale e il pepe in modo tale da fare un “burro alle erbe”. 3 • Prendete una teglia capiente, ricoprite l’interno di carta stagnola in cui avvolgerete la carne. 4 • Posate la carne sulla carta stagnola, fate 5 tagli sparpagliati nella superficie della carne in cui inserite gli spicchi d’aglio. Poi spalmatela bene con il burro alle erbe ricoprendo tutta la superficie e racchiudete bene tutta la carne con la stagnola. 5 • Cuocete per due ore controllando ogni tanto che tutto procede bene. 6 • Dopo le due ore, aprite la carta stagnola e cuocete la carne “aperta” per unna decina di minuti ma state attenti a non far seccare troppo la carne che deve rimanere succosa e morbida. 7 • Tirate la carne fuori dal forno e lasciatela riposare per un quarto d’ora prima di tagliarla. 8 • Mentre la carne si cuoce, avrete preparato le verdure d’accompagnamento di vostra scelta & anche la salsina (come da sotto).
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LA SALSINA
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INGREDIENTI:
2 cucchiai di menta fresca tagliata fine
2 cipollotti tagliati molto fine
3 cucchiai di aceto di vino rosso
3 cucchiai d’acqua fredda
1• Prendete una ciotola e mescolate tutti gli ingredienti insieme. La salsina è pronta!
Buona Pasqua &….buona primavera (quando arriva)!!
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Teapot Woman — illustrazione di Myra Butterworth
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